La campagna in corso nella Federazione Russa per imitare elezioni presidenziali, che le autorità russe stanno conducendo nelle parti temporaneamente occupate delle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson dell'Ucraina, nonché nella Repubblica Autonoma di Crimea e nella città di Sebastopoli, dimostra la continua e palese disattenzione della Federazione Russa verso le norme e i principi del diritto internazionale.
Nonostante le ripetute condanne della comunità internazionale per lo svolgimento da parte della Federazione Russa di eventi legalmente nulli nelle regioni temporaneamente occupate dell'Ucraina sotto il pretesto di "pseudo-referendum" ed "elezioni", la leadership russa ignora deliberatamente gli appelli a porre fine a tali azioni e, contrariamente alle numerose risoluzioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e alle decisioni di numerose altre autorevoli organizzazioni internazionali a sostegno della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, continua a tentare di annettere i territori ucraini temporaneamente occupati mediante l'estensione della legislazione russa su di essi.
Il Ministero degli Affari Esteri d'Ucraina sottolinea che lo svolgimento di "elezioni" del Presidente della Federazione Russa nei territori ucraini temporaneamente occupati, val e adire nella Repubblica Autonoma di Crimea e nella città di Sebastopoli, in parti delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson è illegale e non avrà alcuna conseguenza legale.
Costringere milioni di cittadini ucraini che vivono nei territori temporaneamente occupati o che sono stati trasferiti forzatamente nel territorio della Federazione Russa a partecipare alle cosiddette "elezioni" è altrettanto illegale. Ciò, unito all'assenza di qualsiasi segno di conformità con i principi democratici generalmente riconosciuti e degli standard elettorali nella Federazione Russa, nonché all'eliminazione degli oppositori delle autorità russe, mette in discussione l'oggettività e la legittimità di qualsiasi risultato di queste "pseudo-elezioni".
Esortiamo i cittadini ucraini che vivono nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina o che sono costretti a rimanere nel territorio della Federazione Russa a non partecipare alle "pseudo-elezioni" del presidente russo. Nei giorni delle elezioni, li esortiamo a evitare luoghi affollati vicino ai "seggi" e all'infrastruttura militare delle forze di occupazione russe per la propria sicurezza, data la propensione delle autorità russe alle provocazioni.
L'Ucraina invita gli stati esteri e le organizzazioni internazionali a non inviare osservatori internazionali a partecipare a un'altra farsa che il Cremlino sta presentando come elezione presidenziale, organizzata, in particolare, sul territorio sovrano dell'Ucraina, ad astenersi dal riconoscere i risultati di queste "elezioni" e avverte che tutti i violatori della legislazione ucraina saranno perseguiti.
La dittatura russa da tempo non ha nulla a che fare con la democrazia, comprese elezioni aperte e competitive. Vladimir Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale con l'accusa di aver commesso gravi crimini di guerra, è stato al potere per 24 anni, non attraverso la libera espressione della volontà popolare, ma attraverso la manipolazione della Costituzione della Federazione Russa, la propaganda totale, la distruzione di tutte le manifestazioni di competizione politica e tramite l'uso della violenza, compreso l'assassinio di significativi figure politiche indipendenti.
La continua preservazione del regime aggressivo e revanscista di Putin costituisce una sfida senza precedenti per l'Europa, l'Asia Centrale e altre parti del mondo che potrebbero essere colpite se il terrorismo e il caos russo si diffondessero ulteriormente. Ignorare tutto ciò non farà altro che aumentare la minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.
Esortiamo i media internazionali e le figure pubbliche a non assistere il Cremlino nella creazione dell'illusione di un processo elettorale ed a evitare di riferirsi a questa farsa come "elezioni" nel linguaggio degli stati democratici.
Mentre Vladimir Putin espande il suo potere personale, esortiamo il mondo democratico a riaffermare il proprio rispetto per la vita umana, lo stato di diritto e i valori democratici massimizzando il sostegno al nostro paese e al popolo ucraino nella lotta contro il terrorismo russo, nonché il proprio sostegno agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite attraverso il continuo intransigente non riconoscimento dell'occupazione russa dell'Ucraina.