L’Ambasciata d’Ucraina in Italia è stata estremamente sorpresa dalle dichiarazioni infondate da parte del noto esperto delle questioni energetiche Paolo Scaroni nei confronti dell’Ucraina in merito ad un possibile prelievo nel prossimo inverno del gas russo destinato ai consumatori europei.
L’Ucraina diverse volte ha confermato lo status del transitore del gas ai paesi dell’UE e sempre si proclama per le misure coordiante con l’Unione Europea volte ad assicurare la sicurezza energetica e non permettere alla Russia di utilizzare il gas quale arma del ricatto politico.
Nel mese di giugno l’Ucraina volontariamente ha invitato gli osservatori europei al suo confine orientale per monitorare la quantità del gas russo che arriva al sistema dei gasdotti ucraini.
Nel mese di agosto l’Ucraina ha termitato l’automatizzazione del trasferimento dei dati sullo stato dei depositi sotterranei ucraini al GSE, diventando così il primo paese non membro dell’UE collegato al sistema di lettura dei dati sui volumi del gas nei depositi sotterranei.
L’Ucraina propone di spostare conseguentemente il punto della ricezione del gas russo da parte delle compagnie fornitrice di gas dei paesi UE dal confine occridgentale a quello orientale dell’Ucraina per evitare qualsiasi accusa nei propri confronti in merito alla possibilità del prelievo non sanzionato del gas.
L’Ucraina diverse volte ha chiesto le compagnie fornitrice del gas ai paesi dell’UE di utilizzare attivamente il potenziale unico dei depositi sotterranei di gas per l’accumulo del gas nel periodo estivo e il suo consumo durante i periodi del massimo fabbisogno in inverno.
Vale la pena di sottolineare che nel mese di agosto l’Ucraina ha approva la legge rivoluzionaria sulla gestione del proprio sistema di transito del gas che prevede la distinzione degli operatori dei gasdotti e dei depositi sotterranei nonché apre le possibilità dell’affitto del sistema dei gasdotti dell’Ucraina da parte degli operatori dell’UE e degli USA.