24 лютого ц.р., через день після виходу на італійському каналі TG2 RAI авторської передачі «Fratello contro fratello» Л.Джіроффі, Посольство України адресувало дирекції телеканалу звернення з відповідним коментарем та роз’ясненнями стосовно некоректного висвітлення деяких фактів.
Зокрема, було вказано на маніпулятивний характер репортажу, який, оминаючи тему російської військової присутності на Сході України, робить акцент на нібито громадянському характері конфлікту на Донбасі.
Незважаючи на отримання попередньої відповіді від телеканалу TG2 стосовно того, що авторська передача не обов’язково відображає думку редакції, та враховуючи великий суспільний резонанс загаданого телесюжету, Посольство залишається в очікуванні на додаткові пояснення від дирекції телеканалу.
Roma, 24 febbraio 2015
Spettabile Direzione,
Сonsideriamo sempre il Vostro canale come il leader della televisione italiana in quanto uno dei canali più autorevoli e diffusi. Oggi, però, vorrei attirare la Vostra attenzione sul reportage FRATELLO CONTRO FRATELLO di Lorenzo Giroffi andato in onda il 22/02/2015.
Purtroppo dobbiamo constatare che si tratta di materiale che manipola la realtà cercando di presentare il conflitto in Donbas, fomentato dalla Federazione Russa, come la “guerra civile”. Dovrei far presente che questo termine è falso in quanto quella non è una guerra civile ma una guerra tra l’Ucraina e milizie mercenarie inviati da Mosca. In più, bisogna dire che il servizio televisivo in questione tende a nascondere le evidenze della presenza militare russa sul territorio dell’Ucraina.
Molti organismi internazionai, in particolare l’UE, l’OSCE, la NATO, il Consiglio d’Europa riconoscono che in Donbas c’è l’atto di agressione della Federazione Russa contro l’Ucraina sotto la forma di “GUERRA IBRIDA”.
Inoltre, tutti coloro che sono alla ricerca della verità potrebbero porsi solo alcune domande a cui risposte sincere potranno indicare la natura esatta del conflitto in Donbas:
Se Putin non conduce la guerra in Ucraina perché Merkel e Holland vanno da lui e invece non vanno in Donbas da Zakharchenko e Plotnitskij (cosidetti “leader” delle Repubbliche autoproclamate)?
Se Putin non conduce la guerra perché gli Accordi di Minsk sono firmati dalla parte russa?
Se a Donbas non ci sono le truppe russe allora come si spiegherebbero i funerali e le tombe fresche dei soldati russi a Pskov, Kostroma, Ulianovsk, Nizhnij Novgorod ed altre città russe?
In quali mercati di Donetsk vendono i sistemi missilistici di produzione russa SMERCH, GRAD, i carri armati dell’esercito russo T-72, T-90?
Cosa sono venuti a cercare in Ucraina “persi” paracadusti russi da Kostroma?
Perché in Russia è stata accusata dell’alto tradimento la sig.ra Svetlana Davydova (madre di sette figli) che ha informato l’Ambasciata di Ucraina a Mosca sull’eventuale trasferimento dei militari russi dalla sua zona in Donetsk?
Noi capiamo che alcuni politici in Europa non sono pronti a chiamare le cose con loro veri nomi, perché il riconoscimento ufficiale dell’atto dell’agressione russa contro l’Ucraina prevedrebbe la corrispettiva reazione internazionale contro lo Stato agressore.
In riferimento alla trasmissione in questione noi possiamo capire che tali reportage rappresentino il punto di vista dell’autore. Siamo anche sicuri che l’intenzione del canale non era quella di fomentare gli attriti. Nello stesso tempo crediamo fermamente che il giornalismo etico prevede anche una possibilità di presentare l’opinione diversa.
Per tale motivo, vorrei esprimere la mia disponibilità a partecipare in una delle Vostre trasmissioni per poter aiutare agli italiani di capire meglio la natura del conflitto nel Donbas.
In conclusione, Egregia Direzione, credo che le considerazioni di cui sopra non rimangano senza la Vostra attenzione, e il canale continuerà a provvedere valutazioni obiettive ed imparziali dei più importanti avvenimenti del mondo, compresi quelli relativi all'aggressione russa contro il mio Paese, una cosa non immaginabile nel XXI secolo.
L'occasione mi è particolarmente gradita per inviarVi i miei più cordiali saluti.
Ambasciatore Yevhen Perelygin