Серед іншого, видання наводить висловлювання Посла з питаннями до італійської публіки щодо почуття людей, які аплодуватимуть у Римі та Мілані виступам представників російської армії. У той час, коли російські військові окупували частину України та продовжують військову агресію, концертні виступи представників російської армії можна охарактеризувати не інакше як “танці на кістках” мирних мешканців України, Сирії та інших країн.
З іншого боку, світ стане безпечнішим, якщо всі російські військовослужбовці братимуть участь виключно у культурних подіях.
Kiev esprime disappunto per la possibilità di nuovi concerti del Red Army Choir Orchestra and Ballet nel nostro Paese. L’opinione dell’ambasciatore a Roma Yevhen Perelygin
Quello in corso tra Russia e Ucraina è ormai uno scontro diplomatico a tutto campo. Lontano dai combattimenti che, seppur a intermittenza, continuano a registrarsi nella regione del Donbass tra l’esercito ucraino e le milizie filorusse, lo scambio d’accuse tra Mosca e Kiev si consuma anche in altri Stati d’Europa, Italia compresa.
Ad accendere nuove polemiche nel nostro Paese è stata la notizia secondo cui l’Orchestra, Coro e Corpo di Ballo dell’Armata Rossa, il Red Army Choir Orchestra and Ballet diretto dal Generale Viktor Eliseev, dopo la prima assoluta in Italia tenuta il 26 settembre 2015 a Trieste al Politeama Rossetti, presto potrebbe tornare a esibirsi con tappe a Roma e Milano.
Una possibilità rispetto alla quale il governo ucraino esprime il proprio disappunto. Ecco il commento in merito alla vicenda inviato a Lookout News dall’ambasciatore d’Ucraina a Roma, Yevhen Perelygin. Chiunque lo volesse può contattare la nostra redazione per replicare alle sue dichiarazioni.
“Con amarezza e una certa sorpresa ho appreso la notizia dei progetti per l’organizzazione di una serie di concerti dell’Orchestra, Coro e Corpo di Ballo dell’Armata Rossa a Roma e a Milano. Conoscendo la realtà drammatica dell’attività militare russa nel mio Paese, mi sarebbe difficile comprendere i sentimenti del pubblico che applaudirebbe gli artisti russi, “colleghi” degli assassini di civili in Ucraina e in Siria.
Nello stesso momento in cui le truppe russe in Ucraina e in Siria continuano a bombardare e uccidere civili, queste iniziative per la promozione della cultura russa, tramite i rappresentanti delle forze armate, evocano l’immagine di un “ballo sulle ossa” delle vittime causate dai conflitti.
Penso che oggi in Europa, e nel mondo in generale, l’esercito russo, purtroppo, non possa essere associato in senso positivo al patrimonio culturale della Russia. Certo, sarebbe meglio per i cittadini di tanti i Paesi che tutti i militari russi venissero coinvolti esclusivamente in eventi culturali. Ma purtroppo, come sappiamo, così non è”.
http://www.lookoutnews.it/category/speciali/crisi-ucraina/