ПОСОЛ УКРАЇНИ В ІТАЛІЇ ЗАКЛИКАВ АВТОРИТЕТНЕ ІТАЛІЙСЬКЕ ВИДАННЯ «ЛА РЕПУББЛІКА» ДОНОСИТИ ДО ІТАЛІЙСЬКИХ ЧИТАЧІВ ПРАВДИВУ ІНФОРМАЦІЮ ЩОДО СУДОВОГО ФАРСУ НАД НАДІЄЮ САВЧЕНКО, А НЕ ПОШИРЮВАТИ БРЕХЛИВУ РОСІЙСЬКУ ПРОПАГАНДУ.
Відкритий лист Посла України Є.Перелигіна редакції газети «Ла Репуббліка» (італійською мовою):
Martedi 22 marzo il mondo è stato scosso, come dalle notizie sugli attentati a Bruxelles, cosi anche dalla cinica, disumana ed ingiusta decisione dei “giudici” russi in riferimento al processo di Nadiya Savchenko, membro dell’attuale Parlamento Ucraino.
Ventidue anni di prigione – questa è stata la sentenza nei confronti della pilota ucraina N.Savchenko, la quale non faceva altro che difendere la propria terra dagli invasori.
La comunità internazionale ha seguito con attenzione negli ultimi diciotto mesi la vicenda della donna-militare rapita in Ucraina dai servizi segreti russi ed in seguito trasportata in Russia e detenuta illegalmente in una prigione sotto accuse totalmente false. Oggi non c’è ormai nessuno che non capisca che tale sentenza è stata formulata seguendo un ordine del Cremlino. Secondo i dati della sua scheda telefonica risultava già rapita dai terroristi ben prima dell’uccisione dei propagandisti russi, facenti parte dell’unità militare di separatisti sotto il commando militare russo.
Siamo riconoscenti alla pronta reazione del mondo civilizzato su tale ingiustizia e siamo sicuri che questa (ed anche altre) violazione della legge da parte del regime di Putin non saranno mai più perdonate.
Mi rivolgo alle istituzioni, politici e uomini di cultura in Italia, che è sempre stata all’avanguardia della difesa dei diritti umani, affinchè la loro voce autorevole sia aggiunta agli appelli dei Paesi democratici in favore della liberazione immediata di Nadiya Savchenko.
In questo contesto Io pongo particolari speranze sui media italiani e in particolare su una testata così autorevole come “La Repubblica”, con l’augurio che porti all’attenzione dei lettori italiani le reazioni mondiali in favore di Nadiya Savchenko, evitando di seguire il cliché della propaganda russa di basso profilo, come abbiamo notato in uno degli ultimi pezzi de “La Repubblica” (Russia, condannata la "top gun" ucraina Nadia Savchenko del 21 marzo 2016).