17 marzo al Palazzo Montecitorio (Roma) è stato organizzato un incontro-dibattito “La Russia fra l’Europa e l’Asia” in cui insieme ai politici, parlamentari e giornalisti italiani ha partecipato l’Ambasciatore Ucraino Yevghen Perelygin.
Durante l’incontro sono intervenuti On. Fabrizio Cicchitto, Presidente della Comissione Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, e Amb. Giulio Terzi di Sant’Agata, già Ministro degli Esteri. Gli ospiti d’onore hanno trasmesso i segnali forti in merito all’agressione militare russa contro l’Ucraina, deterioramento della situazione dei diritti umani in Crimea nel corso dell'ultimo anno, minacce per la sicurezza in Europa, nonchè al regime internazionale della non proliferazione delle armi nucleari.
Al dibattito è intervenuto anche qualche putinofilo che cercava di giustificare il comportamento agressivo della Russia, si lamentanava dei danni subiti dall’Italia (l’informazione, però, non è stata supportata dalle cifre concrete).
Al riguardo del tema della discussione Secondo l’Ambascitore Yevgen Perelygin, il problema non è di definizione geografica della frontiera tra l’Europa e l’Asia. Si tratta della scelta di civilizzazione della Federazione Russa. Essa tornerà alla famiglia democratica dei Paesi (dell’Europa, dell’Asia e degli Stati Uniti) o si dirige verso il regime totalitario con un ignoramento totale dei diritti umani dei cittadini russi e stranieri?
L’Ucraina con tutto il mondo auspica il ritorno della Russia nella famiglia democratica. Questo ci aiuterebbe a spostare la frontiera tra il mondo democratico ed il caos (o tra il dirito internazionale ed il predominio della forza militare), che coincide in questo momento con la frontiera ucraino-russa.