Di Domenico Letizia*
Roma. Ritorna di attualità la geopolitica dell’Ucraina ed il futuro del Paese in rapporto all’Unione europea. Grazie ad un approfondimento svoltosi presso l’Ambasciata dell’Ucraina, su “Europa: Ucraina e allargamento ai nuovi Paesi come opportunità di sviluppo”, con la partecipazione dell’ambasciatore della Repubblica di Ucraina Yevhen Perelygin ed organizzato dall’Associazione Europa: le reti in rete con Stefania Schipani, si è affrontata la problematica del Paese, in rapporto al futuro dell’Europa con un approfondimento su dossier specifici quali energia, terrorismo, sicurezza, aggressione russa e opportunità imprenditoriali.
Un momento della tavola rotonda
Elemento principale dell’asse di forza tra Unione Europea ed Ucraina resta l’attuazione dell’accordo di Associazione. Esso è valido dal 1° settembre 2017. Punta su quattro pilastri fondamentali: la libera circolazione dei cittadini; l’eliminazione dei dazi che secondo alcune stime della Commissione porterà a 487 milioni di euro risparmiati dagli esportatori ucraini all’anno; l’adeguamento delle normative ucraine a quelle dell’Unione in materia di commercio; la promozione dei valori e dei principi comunitari da parte dell’Ucraina, che si concretizzerà, ad esempio, in una maggiore lotta alla corruzione.
Altro tema di importanza strategica per questo Paese è l’agricoltura. I terreni agricoli costituiscono il 70% del suo territorio, cioè 41,5 milioni di ettari, e l’incidenza del settore sul PIL è cresciuto notevolmente raggiungendo il 18%.
Inoltre, il 42% dell’export ucraino è coperto dai prodotti agroalimentari. L’Ucraina è il primo fornitore nel mondo dell’olio di girasole, terzo nell’export di orzo, colza e noce. Per ottenere questo risultato, le istituzioni hanno dovuto realizzare un insieme di provvedimenti tra i quali lo snellimento della burocrazia e l’introduzione del sistema dell’HACCP in tutte le imprese agroalimentari, semplificando le procedure per la registrazione dei contratti di locazione dei terreni.
Un aspetto da sviluppare secondo l’ambasciatore convinto delle potenzialità del settore. “Sono convinto che per le aziende italiane del settore agroalimentare, famose in tutto il mondo per la loro eccellenza – ha detto – ci siano tante opportunità di cooperazione con l’Ucraina. E non si tratta solo delle operazioni export-import ma piuttosto della produzione in Ucraina sotto forma di joint venture o imprese con investimenti diretti. Tutto ciò che è italiano è sempre di moda nel mio Paese”.
Molta attenzione è stata dedicata alla problematica della Crimea.
La questione della Crimea preoccupa ancora
Sono stati elencati i dati dell’Organizzazione Non Governativa “Freedom House” che ha pubblicato un dettagliato rapporto sulle condizioni della Penisola di Crimea dall’occupazione russa. Il rapporto analizza lo stato di deterioramento dei diritti umani in Crimea con l’avvio dell’occupazione e dell’annessione della regione, già autonoma, alla Federazione Russa. La situazione di elevata criticità inizia nel febbraio 2014, continua ad intensificarsi a causa della legislazione russa che impone una serie di misure oppressive per la popolazione della regione. Provvedimenti legislativi che non sono conosciuti. Tra le nuove disposizioni vi è la prescrizione della cittadinanza russa, restrizioni alla libertà di parola e di associazione, acquisizione di beni privati e dello Stato ucraino da parte delle autorità russe, misure repressive sui media indipendenti, persecuzione verso i critici dell’annessione, minacce e persecuzioni nei confronti di minoranze religiose e gruppi etnici percepiti come sleali e non graditi al nuovo ordine istituzionale.
L’ambasciatore Yevhen Perelygin ha espresso le proprie preoccupazioni per la situazione in Crimea, ribadendo l’essenzialità dell’approfondimento della tematica e la dovuta attenzione alla violazione dei diritti fondamentali, che sta avvenendo a causa “di coloro che i russi chiamano volontari” in Crimea e nel Donbass.
Recentissime sono le analisi del vice presidente della missione di monitoraggio OSCE, Aleksandr Hug ove vengono elaborati dati raccolti in tutto il mese di maggio: sarebbero rimasti uccisi in Donbass 10 civili e altri 25 feriti.
Una problematica che tratta anche di elementi legati al diritto internazionale e alla violazione della sovranità territoriale come la recente accusa da parte dell’Unione Europea al ponte che collega la Crimea alla Russia, inaugurato da Vladimir Putin, definito come “una nuova violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina da parte della Russia”.
In Ucraina, invece, il deputato della Verkhovna Rada Igor Mosichuk ha dichiarato che la costruzione va distrutta e il suo collega Refat Chubarov ha richiesto, che il ponte venga dato all’Ucraina come “indennizzo”.
In conclusione dei lavori, l’ambasciatore Yevhen Perelygin ha lanciato l’idea di un convegno specifico, includendo tutte le organizzazioni partecipanti alla tavola rotonda, da tenersi il prossimo autunno, sulla violazione dei diritti umani in Crimea.
Presenti alla tavola di lavoro Antonio Stango, presidente della Federazione Italiana dei Diritti Umani, i Giovani Federalisti Europei, l’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi) e alcune organizzazioni del terzo settore. I lavori della Tavola Rotonda sono stati interamente registrati da Sharing TV.
*Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi)